sabato 22 settembre 2012

Bolivia: Produrre in carcere

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!

(Rosilde Brizio da La Paz). Pensata come utile risorsa di reinserimento professionale post detenzione, l’apprendistato nel campo dell’agricoltura e allevamento costituisce anche un ottimo strumento per l’auto-sostentamento. Tra le molteplici attività previste nel programma di rieducazione dei giovanissimi detenuti del Centro Qalauma, realizzato da ProgettoMondo Mlal a La Paz, in Bolivia, quella dedicata all’ Agricoltura e allevamento si sta rilevando infatti una delle più rilevanti e proficue.
40 dei 120 adolescenti reclusi hanno scelto di impegnarsi per 5 giorni alla settimana nella coltivazione di ravanelli, lattughe, rape, bietole e sedano, e di prendersi cura di un consistente numero di “cuyes”, come viene chiamata qui una specie di porcellino d’india latino-americano. “Al principio il ricavato economico dei nostri prodotti veniva diviso tra tutti -ci racconta il responsabile del corso Josè Colque Huanca- poi, in una visione più ampia ed educativa possibile, abbiamo stilato un piccolo regolamento interno insieme ai ragazzi e abbiamo deciso di costituire 3 tre gruppi per la cura di altrettante serre.
A capo di ogni equipe è stato eletto un responsabile che si occupa di controllare che l’attività venga svolta equamente e che a tutti sia assegnata la stessa mole di lavoro. Inoltre, il ricavato di ogni appezzamento viene adesso distribuito tra gli stessi componenti dei singoli team. In questo modo si riesce a responsabilizzare direttamente i ragazzi e a stimolarli a una sana competizione e a mettere in moto una dinamica di solidarietà e libertà. Infine è stato stabilito che ciascuno è padrone di decidere se vendere i propri prodotti o utilizzarli per la propria alimentazione.

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