mercoledì 26 settembre 2012

Mozambico: il cibo impazza... per strada

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

(Francesca Grego da Nampula) - Ci sono polveri e tanti odori. Principalmente nelle strade di Nampula si avverte forte l’odore di smog, ma ce n’è un altro che è diventato parte della mia quotidianità di casco Bianco in Mozambico: è l’odore delle chamussas, del pollo fritto, del pane con bajias, dei biscotti fritti e rifritti, del riso con le zampe di pollo, della xima con fagioli, patate fritte e bibite “energizzanti” come il “maheu”, una bevanda fatta di farina di mais fermentato. Li vendono per strada a pochi meticais. Donne e bambini portano sulla testa grandi vassoi di un tipico cibo mozambicano che un bianco, uno straniero, mai si sognerebbe di mangiare. Per questo i bambini ti chiedono di compraglielo per loro.
In un Paese in cui la malnutrizione raggiunge livelli preoccupanti soprattutto nelle fasce di popolazione più debole come donne e bambini, con una media nazionale che oscilla tra il 22,5 e il 55% e i picchi peggiori in provincia, sembra esserci una sorta di mondo parallelo che occupa la dimensione strada, dove invece il cibo non manca mai: una sorta di rosticceria ambulante ad ogni angolo, in ogni strada, alla fermata dell’autobus e dello chapa (il tipico trasporto locale); c’è sempre qualcuno pronto a venderti qualcosa da mangiare.

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