mercoledì 10 ottobre 2012

Honduras: La natura amica dà frutti

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!  

(Mirco Bellagamba da Tegucigalpa) - I contadini di Nacaome e Goascoran, in Honduras, ci hanno raccontato che stanno cominciando a capire come, per produrre alimenti di buona qualità, non sia poi per forza necessario possedere grandi estensioni di terreno e grandi mezzi: si può lavorare su piccole parcelle (anche di un ettaro) utilizzando tecnologie appropriate e dedicate alla conservazione dell’ambiente, limitando in questo modo i costi e i danni alla natura. E questo era proprio il messaggio che volevamo trasmettere con il progetto di Sicurezza alimentare appena concluso in Honduras, e attraverso centinaia di ore di formazione e di lavoro sul campo. Siamo soddisfatti, sembra proprio che questa volta il lavoro stia dando i primi buoni frutti.
Nel sud dell’Honduras è tempo di raccolta. E nel corso degli ultimi 9 mesi sono state rese concretamente produttive 27 nuove piccole aziende che oggi possono vendere sul mercato locale frutta tropicale, come mango, tamarindo, guayava, arance, limoni e papaya (materia prima per i freschi succhi da bere nelle torride giornate tropicali), ma anche yuca e camote (ottimi se preparati fritti a fettine e cucinati nelle zuppe), e poi fagioli, sorgo e cocomeri.
Si tratta di risultati importantissimi per uno dei Paesi più poveri e trascurati dell’America latina, e tutto ciò è stato reso possibile dall’introduzione di 27 sistemi di irrigazione a goccia che, attingendo acqua dai pozzi, sono l’unico vero mezzo per affrontare una stagione “delle piogge” particolarmente povera e discontinua, come è quella attuale in Honduras. Inoltre le famiglie coinvolte nelle 27 nuove aziende, possono beneficiare di nuovi terrazzamenti e opere di controllo delle acque che aiutano a conservare la fertilità dei terreni fortemente colpiti dall’erosione collegata alla drastica e sregolata deforestazione delle colline.
Proprio per arginare la progressiva deforestazione del Paese e il conseguente impoverimento dei terreni coltivabili, il Progetto ha contribuito a piantare in 42 parcelle alberi da frutto e per la produzione di legname, coltivati e moltiplicati nei vivai del Progetto.

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