lunedì 15 ottobre 2012

Italia: Possiamo saziare noi la fame nel mondo?

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare! 

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si celebra domani 16 ottobre, torna a ricordarci che tra gli Obiettivi del Millennio il primo punta a eradicare la fame nel mondo entro il 2015. Manca poco alla scadenza: a che punto siamo?

(Valentino Piazza, direttore ProgettoMondo Mlal) - In questo ultimo decennio sicuramente abbiamo fatto dei passi in avanti, e in temini assoluti il numero di persone in situazione di povertà estrema (e quindi a rischio di fame) è diminuito. Gli stessi rapporti annuali di monitoraggio degli obiettivi del millennio stanno però evidenziando come questi risultati non riguardino in modo omogeneo tutto il pianeta. La povertà infatti si sta concentrando in Africa, in particolare in alcuni Paesi di questo continente e, all’interno di questi, nelle aree rurali più isolate o rese vulnerabili dai cambiamenti climatici in corso.
Come associazione della società civile, e come Ong che lavora nel settore della cooperazione internazionale, siamo chiamati a un duplice compito.
In Africa e in America Latina, siamo chiamati a dar voce alle realtà più povere e più deboli, quelle che più facilmente diventano invisibili e vengono pertanto dimenticate dai governi e dall’economia globale. Su queste comunità vanno concentrati i nostri sforzi sempre nell’ottica dello sviluppo e quindi del “dar strumenti” perché esse possano iniziare percorsi verso la sovranità alimentare. Concretamente questo significa farsi portavoci delle istanze di queste realtà all’interno delle politiche di sviluppo nazionali e di quelle di cooperazione internazionale; su un piano più concreto, significa promuovere e gestire insieme a queste comunità progetti di sicurezza e sovranità alimentare.
In Italia e in Europa siamo chiamati a tenere alta l’attenzione e la mobilitazione su questi temi da parte dell’opinione pubblica e dei decisori politici perché, molta dell’insicurezza alimentare in Africa e America Latina, dipende in realtà dai nostri comportamenti, stili di vita, modelli di crescita. Basti pensare al cambiamento climatico, alle sue cause e agli impatti che sta avendo sulla mancata globalizzazione del diritto a cibo.
La nostra campagna “Io non mangio da solo” si muove proprio in questa prospettiva. Anche al Nord i temi dell’alimentazione, della produzione, come della commercializzazione e del consumo, vengono sempre più spesso declinati con i temi dell’etica, della giustizia sociale, e i valori dell’origine e della qualità di ogni singolo alimento. Tutto ciò ci dice che Non mangiamo più da soli, in ogni senso. E che, anzi, proprio per questo, dobbiamo condividere ancora di più la riflessione sul diritto al cibo. La fame che ancora colpisce milioni di persone nel mondo in realtà è un problema che riguarda tutti noi.
Da qui lo slogan della campagna. L’obiettivo è fare diventare contagioso l’impegno a non magiare da soli e coinvolgere il maggior numero di persone, perché è qualcosa di buon senso farlo e perché in fondo risulta naturale a tutti.

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