martedì 13 novembre 2012

Burkina Faso: La fettuccia salvavita

una notizia al giorno per ribadire che IL CIBO È PER TUTTI – se aderisci fai girare!  

(Marianna Mormile da Gaoua) - L’ultimo screening effettuato nei villaggi coinvolti dal Progetto ha evidenziato 631 casi di malnutrizione moderata e 76 di malnutrizione severa. Si attendono ora i nuovi risultati sperando che siano migliori, anche se la stagione delle piogge statisticamente è quella che, vista la fine delle scorte annuali di cereali e l’attesa del nuovo raccolto, corrisponde per la dieta famigliare al periodo di maggiore rischio.
Tutti gli esperti in materia concordano che soltanto uno screening trimestrale può evidenziare, e al tempo stesso curare, i casi di malnutrizione.
Per screening si intende prendere le misure dell’avambraccio di un bambino tra 0 e 59 mesi con una apposita fettuccia che ha tre bande: una verde, una gialla e una rossa. La banda verde corrisponde a uno stato di buona nutrizione, quella gialla segnala che il bambino è ad uno stadio di malnutrizione moderata (MAM) e infine il rosso indica lo stadio di malnutrizione severa (MAS).
Si tratta di un metodo semplice e intuitivo, che permette alle animatrici o alle persona-risorsa del villaggio di svolgere, pur non avendo una formazione sanitaria, questo tipo di esame così da segnalare poi i risultati agli agenti sanitari e costruire insieme le soluzioni da adottare.
Per le mamme il fatto più significativo è proprio quello di avere l’opportunità di esporre il proprio bambino alla misurazione perché, il più delle volte, seppure coscienti del fatto di avere un problema, sono invece ignare del fatto che, tramite il Progetto Mamma, possono conoscerne l’entità e, cosa più importante, risolverlo.
A seconda del colore segnalato dalla fettuccia, le animatrici e il personale sanitario spiegano poi di volta in volta ai genitori quali sono i passi da compiere.
Per i casi di malnutrizione severa è previsto da parte del servizio sanitario la presa in carico dei singoli pazienti e ai genitori viene richiesto di portare il bambino al centro di salute nel più breve tempo possibile per poter beneficiare delle prime cure e ricevere la fornitura di cereali, vitamine e farine arricchite previste per il recupero dei malnutriti severi.
In questi casi, per le famiglie coinvolte, il problema è la distanza dei Centri di salute dai loro villaggi che da sola diventa motivo di scoraggiamento visto che non possono nemmeno permettersi di pagare il mezzo di trasporto.
Una procedura a parte seguono i casi di malnutrizione moderata. Infatti il sistema sanitario non prevede sovvenzioni per la cura di questo tipo di malnutrizione che, in realtà, non è che la porta d’ingresso alla malnutrizione severa, e alla quale se non si pone subito rimedio rischia di apportare conseguenze più gravi per il bambino.
Le dimostrazioni culinarie promosse dal Progetto Mamma! per le mamme dei malnutriti moderati spingono a mettere in pratica le ricette e i consigli delle animatrici, e quindi a limitare i danni e nel breve termine a ristabilire lo stato di salute del bambino.
Inoltre, grazie al Gruppo d’interesse sulla nutrizione, capitanato dall’Unicef, che accoglie al suo interno gli Organismi di cooperazione e le Organizzazioni che lavorano nel settore, si sta cercando di ampliare la copertura sanitaria anche alla malnutrizione moderata. In questo modo si eviterebbe l’aumento dei casi di malnutrizione severa, e quindi tutta una serie di possibili complicazioni al bambino. E’ infatti più probabile riuscire a recuperare una malnutrizione moderata rispetto a una severa, e perciò l’investimento del governo, sebbene della stessa ampiezza, sarebbe più efficace.

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