lunedì 12 gennaio 2015

LE DONNE NUTRONO L’AFRICA



La terra del Kwango non è più terra madre, grassa e rossiccia; il suolo è sabbia, vi cresce solo l'erba alta e la paglia della savana che non è più foresta come lo era un tempo. Sulla strada verso Kimbau e Matari, nel sud della Diocesi di Kenge, per chilometri non si vedono più i grandi alberi secolari, ma solo arbusti spinosi. Il futuro è la desertificazione.
Eppure a Kenge 2, cresciuta sulle rive del grande fiume Wamba, la terra, fertilizzata dalle ninfee decomposte dall'acqua che scorre lentamente fra gli alberi è ancora madre. La palma da olio è un concentrato di vitamina A.
Quando, alla fine della stagione secca, comincia la siccità, e si fa sentire la fame, si assiste al miracolo di una farfalletta gialla che depone le uova prima dell'alba sull'erba bagnata di rugiada, da cui nascono dei bachi, le mindolo e le banguka, una fonte di proteine nobili, una vera manna dal cielo. Raccolte all'alba dai ragazzi della scuola, vengono strizzate, lavate, arrostite e possono essere mangiate anche dopo un anno.
Presso gli Yaka di Kenge 2, sono le donne che coltivano la terra madre e matrigna: partono per la foresta alle 4 del mattino per raccogliere la manioca e, per almeno 4 giorni, mettere a lavare nell'acqua corrente del fiume le sue radici rese amare dal cianuro in esse contenuto. Questo cianuro protegge la pianta dalle aggressioni dei roditori, ma se non viene eliminato provoca il Konzo, una paralisi irreversibile delle gambe.
La manioca si mangia tutta: radici e foglie. Le prime vengono trasformate in farina e polenta (luku), le seconde pestate fino a divenire una purea (saka-saka), il tutto ben condito con l'olio di palma.
La chikwanga è il pane di manioca, che viene avvolto sapientemente dalle donne nella foglia di banano e poi cotto a bagnomaria.
A Kenge 2, le donne lo preparano la sera, quindi aspettano che l'acqua si raffreddi, poi lo fanno asciugare e lo vendono ai lati delle strade dove i ragazzi della scuola lo acquistano a meno di 10 centesimi per il loro pasto di mezzogiorno.
La chikwanga può mantenersi fresca anche una settimana, e si combina bene con companatici poveri come la Mfumbwa, una foglie di color verde scuro molto dura e carnosa che va tritata fine per essere appetibile, ma che è ricca di ferro e vitamine. Le donne la cuociono nella burrosa pasta di arachidi che, molto più della soia, è ricca di proteine vegetali, acidi grassi essenziali e calorie.
Sono le donne che nutrono l'Africa: protagoniste di tutte le fasi dell'alimentazione della loro famiglia, dalla semina, al raccolto, alla lunga preparazione, fino al momento che imboccheranno i bambini, gli anziani e i malati.

Dott. ssa Chiara Castellani
Progetto Amici di Kenge
Repubblica democratica del Congo

4 commenti:


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