sabato 15 ottobre 2016

Il cibo, un diritto e un dovere

Come ogni organismo che fa cooperazione allo sviluppo sa bene, anche ProgettoMondo Mlal, che da  50 anni opera in Africa e America Latina, sa che la sicurezza e la sovranità alimentare sono elementi fondamentali dello sviluppo e della giustizia sociale.
Tanto più che ormai tutti ben sappiamo che il “cibo” non è solo quantità ma è soprattutto un processo in continua evoluzione, materiale e culturale.
Ognuno di noi è consapevole delle proprie antiche tradizioni e del loro mutare nel tempo: in Italia dalla polenta e dal pane nero agli omogeneizzati e ai biscotti integrali, alla dieta mediterranea, al biologico, al KM 0, agli integratori alimentari o agli chef stellati.
Ognuno di noi è consapevole di come i primi mille giorni di vita e di nutrimento di un bambino siano essenziali nel determinarne caratteristiche fisiche e cognitive.
E ognuno di noi ha consapevolezza di quanto negli ultimi 15 anni, anche grazie al lavoro di molti e al protagonismo delle donne e degli uomini di tutto il mondo, si è ottenuto un miglioramento a scala mondiale delle condizioni di vita, con minor analfabetismo, con maggior aspettativa di vita, con una maggior disponibilità di calorie giornaliere, con minor mortalità infantile e con una diminuzione dell’incidenza di bambini sottopeso.
Tuttavia, è impossibile non tenere conto dei 5.9 milioni di bambini minori di 5 anni, in buona parte per malnutrizione, che muoiono ogni anno per cause collegate alla fame, denutrizione o malnutrizione. Il che significa 16 mila vittime al giorno. Numeri drammatici: ma non sono solo numeri. In realtà dietro ci sono bambini, madri, famiglie, comunità. Esseri umani.
Viviamo in un mondo contraddittorio e complesso che ci impone di mettere in campo tutta la nostra forza e di unire tutte le nostre forze: condivisione tanto più indispensabile verso l’obiettivo della sicurezza alimentare che va declinato in una pluralità di dimensioni e che richiede un pluralità di competenze e di campi di intervento: agricoltura, acqua, servizi sanitari ed igienici, partecipazione delle famiglie, valorizzazione delle donne, infrastrutture e logistica, istruzione, formazione professionale e imprenditoriale. Condividendo un orizzonte comune, quello che può essere sintetizzato dai 17 Global Goals delle Nazioni Unite.
Queste le ragioni su cui poggia la campagna “Io non mangio da solo” e che sono il motore che alimenta iniziative come i seminari di approfondimento sul tema della sostenibilità alimentare globale nel lungo periodo realizzati, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Piacenza e Modena, le Acli, il Laboratorio di Economia locale dell’Università Cattolica, l’esperto Fao Lorenzo Bellù, ma anche chef stellati come Massimo Bottura e Giancarlo Perbellini che hanno a cuore il tema dell’alimentazione e non soltanto a livello di proposta gastronomica.
Queste le ragioni che ci vedono impegnati nelle scuole di Verona, Piacenza e provincia, dove realizziamo corsi di educazione alimentare, anche grazie all’allestimento della mostra “Mangiare bene, mangiare tutti” e, per i più piccoli, laboratori di cucina ed alimentazione guidati dallo chef Perbellini. Che poi sono le stesse ragioni che ci vedono anche in Bolivia, al fianco delle Organizzazioni Contadine nel sostenere i piccoli produttori a trasformare le materie prime e a commercializzarle, in Perù dove formiamo i figli del “cafetaleros” perché acquisiscano capacità imprenditoriali e possono diversificare le loro coltivazioni in modo da essere meno vulnerabili, e ancora in Burkina Faso con progetti di lotta alla malnutrizione infantile in cui promuoviamo l’utilizzo integrato di cereali di loro produzione che, usati insieme, assicurano un alto valore nutritivo.
Attività e progetti che sono poi l’espressione della nostra personale assunzione di responsabilità e della convinzione che i risultati del nostro lavoro sono moltiplicati e resi più efficaci se frutto di un lavoro condiviso, se i mattoni che ciascuno costruisce si uniscono con quelli costruiti da altri nell’edificare insieme una casa.  
Con questa speranza e con questa convinzione, anche in questo 16 ottobre, nella Giornata Mondiale della sicurezza alimentare, abbiamo cercato di mettere assieme esperienze e passioni, competenze e volontà maturate in percorsi differenziati, in funzioni e responsabilità specifiche.
Solo così possiamo sperare di essere all’altezza dei problemi che affrontiamo. Con la mente e con il cuore.
Ivana Borsotto
Vicepresidente ProgettoMondo Mlal

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